L’impianto di condensazione
L’impianto di condensazione ha sostanzialmente tre funzioni:
1) Recupero di calore:
L’umidità contenuta nel combustibile deve essere vaporizzata nella camera di combustione, con apporto di energia notevole. Il calore di condensazione (calore di vaporizzazione) dell’acqua viene recuperato e utilizzato nel processo, raffreddando i fumi in uscita dalle caldaie sotto il punto di rugiada. Il recupero del calore di vaporizzazione permette di utilizzare anche combustibili molto umidi con contenuto di acqua fino al 60 per cento. A seconda del contenuto di umidità e della temperatura di ritorno dalla rete possono essere recuperati con l’impianto di condensazione dei fumi dal 10 al 20 per cento circa della potenza termica delle caldaie, oppure, a parità di potenza termica resa, il consumo di combustibile è inferiore di circa il 10 –20 per cento.
2) Depolverizzazione finale:
Nel processo di condensazione dell’umidità contenuta nei fumi si ha all’interno dell’impianto di condensazione la formazione di nebbia, composta di finissime gocce d’acqua. Le particelle di pulviscolo più fine, non trattenute dal filtro elettrostatico si attaccano alle goccioline d’acqua e decantano per gravità nella vasca di raccolta del condensato.
3) Eliminazione del pennacchio di vapore:
In condizioni di tempo umido e basse temperature l’umidità presente nei fumi sotto forma di vapore condensa immediatamente all’uscita del camino, formando un pennacchio bianco visibile da lontano. Al fine di evitare la formazione della nuvola bianca nell’impianto di condensazione viene miscelata con i fumi una parte della quantità di aria calda prodotta nel processo di condensazione stesso, abbassandone l’umidità relativa e rendendo così i fumi secchi. Fino a temperature esterne di meno 10 gradi Celsius è possibile eliminare completamente il pennacchio di vapore.
I fumi che fuoriescono dal camino vengono controllati continuamente e i relativi parametri vengono registrati e messi a disposizione delle autorità per la tutela ambientale.